San Pangrazie Salendine: Differenze 'mbrà revisiune

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Linea 1:
{{ST}}
{{Divisione amministrativaamministrative
|Nome=San Pangrazie Salendine
|Panorama=
|Didascalia=
|Bandiera = San Pancrazio Salentino-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = San Pancrazio Salentino-Stemma.png
|Stemma=
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Pugghie
|Divisione amm grado 2 = Brinnese
|Amministratore locale= Salvatore Ripa
|Partito= [[lista civica]] Centro sinistra per San Pancrazio
Linea 18:
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Superficie= 55.93
|Note superficie=
|Abitanti=96839481
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2019genbilmens/indexquery.htmlphp?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R16&Pro=P074&Com=15&anno=2021&submit=Tavola Dato Istat] - PopolazionePopolazzione residenteresidende ala 'u 31 ottobrescennare 2021 (date 2019provvisorie).
|Aggiornamento abitanti=31-1001-20192021
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Avetrana]] (TA), [[Erchie]], [[Mesagne]], [[San Donaci]], [[Torre SantaSanda SusannaSusanne]] (BR), [[GuagnanoGuagnane]] (LE), [[Salice SalentinoSalendine]] (LE)
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=1160
|Diffusività=
|Nome abitanti=sanpancraziesi<br />sampancraziesisanpangrazise
|Patrono=[[san PancrazioPangrazie martire]]
|Festivo=11, 12 maggiomasce
|Personaggi di rilievo=RobertoRobberte Manni (artistaartiste,pittore pettore)
GrazianoGraziane Maglietta (pittorepettore)
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of San Pancrazio Salentino (province of Brindisi, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione deld'u comune dide San PancrazioPangrazie SalentinoSalendine nellajndr'à provinciaprovinge dide BrindisiBrinnese
|Sito=http://www.sanpancraziosalentino.gov.it/
}}
 
'''San Pancrazio Salendine''' (in tagliàne '''San Pancrazio Salentino''') éte 'nu comune [[Itaglie|tagliáne]] de 9.683 crestiáne.
'''San Pancrazio Salentino''' (''Sammangràziu'' in dialetto salentino) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:9481}} abitanti della [[provincia di Brindisi]] in [[Puglia]]. San Pancrazio fa parte dell'Associazione nazionale Città del Vino ed è il comune più a sud della provincia e l'unico al confine con le altre due province salentine di [[Provincia di Lecce|Lecce]] e [[Provincia di Taranto|Taranto]].
 
== Geografia fisica ==
Situato nella piana brindisina, al confine delle province di [[Brindisi]], [[Lecce]] e [[Taranto]] San Pancrazio Salentino dista circa 30&nbsp;[[chilometro|km]] da Brindisi e dalla [[Mar Adriatico|costa adriatica]], e circa 26 da Lecce; la [[Mar Ionio|costa ionica]] è a circa 10&nbsp;km di distanza.
 
Il territorio ha un'estensione di 55,93&nbsp;km²<ref>[http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0c0I0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH92M07TC4&v=1UH0D807TC40000 Dati ISTAT], censimento 2001.</ref> e un profilo orografico pressoché uniforme: risulta compreso tra i 40 e i 67 [[Livello del mare|m s.l.m.]], con la casa comunale a 62&nbsp;m [[s.l.m.]] e un'escursione altimetrica complessiva pari a 27 metri.<ref>[http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90007TC5&v=1UH0DD07TC50000 Dati ISTAT], censimento 2001.</ref>
 
Le coltivazioni agricole coprono un'area di 33,2&nbsp;km² circa; la principale coltivazione, come numero di aziende impegnate e superficie utilizzata, è quella dell'[[olivo]], con la produzione dell'[[olio Terra d'Otranto]] ([[Denominazione di origine protetta|DOP]]), seguita in ordine dalla [[Vitis|vite]], coltivata ad [[Alberello#Alberelli a potatura corta|alberello pugliese]] (produzione di Salice Salentino DOC, IGT Salento, vitigni Primitivo, Negroamaro e Malvasia Nera) e dal [[frumento]]. L'[[allevamento]], nel totale di scarsa entità, è principalmente ovino.
 
Scarsi anche i terreni boschivi, che coprono un'area di appena 48 [[ettaro|ettari]], di cui circa 37 costituiti dalla [[pineta]] di Sant'Antonio alla macchia in contrada Caretta, un bosco artificiale di [[pinus halepensis]] che risale agli [[anni 1950]], situato a circa 3&nbsp;km dal paese.
 
Sono presenti nel territorio comunale diverse cave in disuso di calcarenite, impropriamente detta "tufo".<ref>[http://www.ecotrasparenza.org "Eco-diagnosi"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110808065119/http://www.ecotrasparenza.org/ |data=8 agosto 2011 }} di una cava interessata allo stoccaggio di fanghi di micelio ed industriali nel Comune di San Pancrazio Salentino.</ref>
 
La superficie totale delle abitazioni occupate da persone residenti è pari a 41,4 ettari, con una media di 117,13&nbsp;m² per abitazione.
 
San Pancrazio Salentino è uno dei luoghi meno piovosi d'Italia. Il suolo presenta diverse manifestazioni carsiche tipiche: pozzi carsici, [[dolina carsica|doline]] e [[campi carreggiati]]. Unico corso d'acqua è il Canale della Lamia<ref>PUTT/Paesaggio, nº 1042 nell'elenco dei corsi d'acqua della Provincia di Brindisi.</ref>, a carattere stagionale, punto di scarico della rete di drenaggio urbana.
 
== Origini del nome ==
Il [[toponimo]] San Pancrazio deriva dal nome del santo patrono del paese, [[San Pancrazio martire]], a cui era dedicata una chiesetta attorno alla quale sorse il primo casale fra il [[X secolo|X]] e l'[[XI secolo]]. L'attributo "Salentino" è stato aggiunto solo in seguito, con Regio Decreto del 13 novembre [[1862]], in base alla delibera del Consiglio comunale del 21 settembre [[1862]],<ref>''Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia'', Stamperia reale, anno 1862.</ref> per distinguere San Pancrazio dal comune di [[Parma#Frazioni|San Pancrazio Parmense]] (ora frazione di [[Parma]]).
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia del Salento|Storia della Puglia}}
 
I primi insediamenti nel territorio comunale risalgono all'epoca [[messapi]]ca, come dimostrano i ritrovamenti archeologici nella zona di Muro Maurizio, fra [[Mesagne]] e San Pancrazio, e in contrada Li Castelli, a 1,5&nbsp;km a est dal paese. In quest'ultima area sono stati ritrovati resti di un villaggio di capanne risalente all'[[VIII secolo a.C.|VIII]] - [[VII secolo a.C.]], sostituite alla fine del [[VI secolo a.C.]] da abitazioni più complesse. Un forte processo di sviluppo urbanistico, alla fine del [[IV secolo a.C.]], portò alla nascita di un notevole centro fortificato. L'area venne abbandonata verso la fine del [[I secolo d.C.]], e utilizzata, con l'arrivo dei Romani, come campo di sosta e avamposto militare.
 
[[File:Grotta dell'Angelo.jpg|thumb|Grotta dell'Angelo]]
Nel territorio sanpancraziese sono presenti tracce concrete del passaggio dei [[monaci basiliani]], in fuga dall'Oriente. I Basiliani, per scampare alle persecuzioni bizantine, furono costretti a nascondersi in luoghi solitari come grotte e foreste, che divennero luogo d'alloggio e di preghiera. A volte, quando non potevano adattare le grotte naturali, scavavano nella roccia più friabile, dove creavano dei rifugi simili a pozzi. Ritroviamo in contrada Torrevecchia la Grotta dell'Angelo, finemente affrescata con immagini di santi, raffigurati secondo l'iconografia bizantina; altre grotte con altari, giacigli e pozzi sono in contrada Caragnuli e in contrada Caretta.
 
Un nuovo nucleo abitativo, un casale, sorse fra il [[X secolo|X]] e l'[[XI secolo]] attorno a una chiesetta dedicata al martire, la "''venerabilem ecclesiam S. Pancratii''" menzionata in un atto di donazione del [[1063]] all'[[Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni|Arcidiocesi di Brindisi]]<ref>[http://www.brindisiweb.com/arcidiocesi/chiese/salento/sp_sanantonio.htm Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni] - Ufficio per i beni culturali ecclesiastici.</ref> ed eretta probabilmente con l'aiuto dei monaci basiliani. È credenza che il [[martirio (Cristianesimo)|martire]] sia transitato per queste terre nel viaggio verso [[Roma]].
 
Nell'XI-[[XII secolo]] il territorio sanpancraziese era possedimento di [[Goffredo, conte di Conversano]]. Nel 1107 queste terre furono donate dalla moglie [[Sichelgaita di Conversano|Sichelgaita]] all'[[Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni|Arcidiocesi di Brindisi]]; gli arcivescovi brindisini assunsero dunque il titolo di Baroni di San Pancrazio. Rimase mensa brindisina fino al [[1866]], quando passò in mano allo [[Stato]] in seguito alla soppressione dei beni ecclesiastici. Agli inizi del [[XIII secolo]] la popolazione fu decimata da un'epidemia di [[peste]]. Nel [[1221]] l'arcivescovo Pellegrino ripopolò quindi il centro trasferendovi cittadini provenienti da Brindisi, che per l'occasione furono esentati dal pagamento delle decime; nei pressi della Chiesa Parrocchiale fece costruire il Castello arcivescovile, o Palazzo baronale, utilizzato come residenza estiva e come dimora nel corso delle visite pastorali nel circondario.
 
San Pancrazio fu razziato dai [[Turchi]] una prima volta nel [[1480]], dopo l'[[battaglia di Otranto|occupazione di Otranto]]; secondo quanto racconta [[Antonello Coniger]] ne ''Le cronache'', il 5 settembre di quell'anno un drappello di 400 cavalieri turchi sbarcò a [[San Cataldo (Lecce)|San Cataldo]], devastando i paesi e massacrando la popolazione dell'entroterra leccese. Un secondo attacco avvenne nella notte del 1º gennaio [[1547]]; cinque galeoni turchi sbarcarono a [[Torre Colimena]], nel territorio di [[Avetrana]], sulla costa jonica. [[Girolamo Marciano]] di Leverano, in ''Descrizione, origini, e successi della provincia d'Otranto'', riporta che un drappello di un centinaio di uomini, guidati da un certo Chria (o Cria), un traditore di [[Avetrana]], saccheggiò e distrusse San Pancrazio, cogliendo il paese di sorpresa dopo il fallito tentativo di assalto della cittadina tarantina; quasi tutti gli abitanti furono rapiti e venduti in [[Turchia]] come schiavi. Tali avvenimenti sono narrati anche nell'[[affresco]] che decora la parete sopra l'ingresso laterale della Chiesa di Sant'Antonio da Padova. L'affresco mostra inoltre l'esecuzione di Cria, catturato dai sopravvissuti alla strage, legato nudo a un palo e finito a colpi di pietra e freccia.
 
Nella prima metà del [[XVI secolo]], l'arcivescovo di Brindisi [[Girolamo Aleandro]], spinto dalla qualità dell'aria del paese, elesse San Pancrazio sua dimora estiva, soggiornando presso il Castello arcivescovile. Il casale, che nel [[1798]] contava 510 abitanti,<ref>Giuseppe Maria Alfano, ''Istorica descrizione del regno di Napoli diviso in dodici provincie'', 1798.</ref> rimase frazione di [[Torre Santa Susanna]] sino al 1º gennaio [[1839]], divenendo comune autonomo della provincia di [[Terra d'Otranto]] (in seguito, [[Provincia di Lecce]]) con il decreto regio del 17 dicembre [[1838]]. Si racconta che il re [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] concesse l'autonomia al paese dopo che, mentre vi transitava, una bambina di nome Chiara Micelli gli offrì un mazzo di fiori. Nel [[1927]], con altri 17 comuni della Provincia di Lecce e due comuni della [[Provincia di Bari]], entrò a far parte della nuova [[Provincia di Brindisi]].
 
Fra il [[XIX secolo]] e il [[XX secolo]] furono portate avanti diverse opere pubbliche e interventi di bonifica del territorio:
* Chiesa matrice ([[1872]]);
* Stazione dei Carabinieri a cavallo ([[1880]]);
* L'ufficio postale ([[1881]]);
* Palazzo comunale ([[1883]])
* La prima Cassa Rurale ([[1905]]);
* La ferrovia ([[1907]]);
* Scuola elementare ([[1920]]);
* Il mercato settimanale ([[1926]]);
* Collegamento all'acquedotto (1926);
* Illuminazione pubblica elettrica ([[1929]]);
* [[San Pancrazio Airfield|Aeroporto Militare]] ([[1943]]);
* Rete stradale asfaltata ([[1948]]);
* Rete fognaria ([[1956]]);
* Primo [[Piano Regolatore Generale]] ([[1974]]).
 
=== Simboli ===
Lo [[stemma]] comunale, approvato con Regio Decreto del 23 aprile [[1931]], è composto da uno [[scudo araldico|scudo]] bordato d'[[oro]] con sfondo [[rosso]]<ref>Bianco, secondo lo statuto comunale (art. 5, comma 3).</ref>, sul quale è riportata un'aquila coronata ad ali spiegate, con una [[stella]] a cinque punte nel petto e una spiga di [[grano]] dorato nel [[becco]]. Lo scudo è sormontato da una [[corona (copricapo)|corona]] merlata dorata e con bordi rossi. Nella parte inferiore, sono accostati un ramo d'[[Olea europaea|ulivo]] e un ramo d'[[alloro]], legati da un nastro [[blu]]<ref>Dorato, secondo lo statuto comunale (art. 5, comma 3).</ref>. Lo stemma è in qualche modo correlato all'arma della famiglia Aleandro: Girolamo e Francesco Aleandro furono arcivescovi di Brindisi e baroni di San Pancrazio, rispettivamente dal [[1524]] al [[1542]] e dal [[1542]] al [[1560]]. Il [[gonfalone]] è un drappo rettangolare rosso, con i fregi e le scritte "COMUNE" e "SAN PANCRAZIO SALENTINO" dorati.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Chiesa Matrice ===
 
La chiesa Matrice (chiamata anche ''chiesa Madre'') è situata al centro del paese di fronte al [[municipio (edificio)|municipio]], in Piazza Umberto I. La chiesa, dedicata a [[San Pancrazio martire]] e a [[San Francesco d'Assisi]], ha una pianta a croce latina a navata unica, una facciata neoclassica e una cupola recentemente restaurata dall'Architetto Mario Passaro da Francavilla Fontana, attraverso intervento di consolidamento, impermeabilizzazione e ricollocazione delle piastrelle maiolicate. I lavori di costruzione iniziarono nel luglio del [[1860]] e terminarono nel [[1872]], anno in cui fu inaugurata.
 
=== Altri edifici ===
* Chiesa di Sant'Antonio da Padova;
* Chiesa della Santissima Annunziata;
* Chiesa di San Giuseppe Lavoratore;
* Santuario di Sant'Antonio alla Macchia.
* Castello arcivescovile (o Palazzo baronale);
* Palazzo comunale;
* Municipio vecchio.
 
==== Masserie ====
{{Colonne}}
* Masseria Angeli (XIII – XIV secolo)
* Masseria Campone (XVI – XVII secolo)
* Masseria Caragnuli (XIII – XIV secolo)
* Masseria Caretta (XIII – XIV secolo)
* Masseria Corte Finocchio (XVI – XVII secolo)
* Masseria Guarnacchia (XIII – XIV secolo)
* Masseria Iore (XVI – XVII secolo)
* Masseria La Fontana-Inverno (XIII – XIV secolo)
* Masseria Lamia (XVI – XVII secolo)
* Masseria Leandro (XIII – XIV secolo)
* Masseria Lo Bello (XVI – XVII secolo)
* Masseria Lo Farai (XIII – XIV secolo)
{{Colonne spezza}}
* Masseria Lubelli (XIII – XIV secolo)
* Masseria Maddaloni (XVI – XVII secolo)
* Masseria Marcianti (XIII – XIV secolo)
* Masseria Mattarella (XIII – XIV secolo)
* Masseria Montefusco (XIII – XIV secolo)
* Masseria Morigine (XIII – XIV secolo)
* Masseria Perrone (XIII – XIV secolo)
* Masseria Pezza (XIII – XIV secolo)
* Masseria SanBiasi (XIII – XIV secolo)
* Masseria Sierri (XIII&nbsp;– XIV secolo)
* Masseria TorreVecchia (XIII&nbsp;– XIV secolo)
{{Colonne fine}}
 
==Società==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/San Pancrazio Salentino}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2014]] nel territorio comunale si registrava la presenza di 122<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2014/index.html}}</ref> stranieri regolari pari all'1,2% della popolazione residente. Si riportano le nazionalità più rappresentate:
 
* [[Albania]]: 31
* [[Romania]]: 29
* [[India]]: 23
 
== Economia ==
{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonio Arnesano|Inizio=3 luglio 1987|Fine=29 settembre 1990|Partito=[[Partito Comunista Italiano]]|Note=<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Pietro Attanasio|Inizio=29 settembre 1990|Fine=27 giugno 1991|Partito=[[Partito Comunista Italiano]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonio Celli|Inizio=27 giugno 1991|Fine=7 luglio 1992|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giovanna Vantaggiato|Inizio=10 luglio 1992|Fine=12 agosto 1993|Partito=[[Partito Democratico della Sinistra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Spagnolo|Inizio=11 ottobre 1993|Fine=6 dicembre 1993|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Oronzo Pati|Inizio=3 febbraio 1994|Fine=4 luglio 1996|Partito=centro, [[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Pietro Pellegrino|Inizio=3 settembre 1996|Fine=28 aprile 1997|Partito=[[Partito Democratico della Sinistra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Pietro Pellegrino|Inizio=28 aprile 1997|Fine=14 maggio 2001|Partito=[[Partito Democratico della Sinistra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Pietro Pellegrino|Inizio=14 maggio 2001|Fine=30 maggio 2006|Partito=[[centro-sinistra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Domenico Francone|Inizio=30 maggio 2006|Fine=16 maggio 2011|Partito=[[centro-sinistra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Salvatore Ripa|Inizio=16 maggio 2011|Fine=''in servizio''|Partito=cen-sin(contr.uff.): pd-sin.ecol.lib-civica|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellagge ===
* {{Gemellaggio|Itaglie|Bisceglie}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibbliografije ==
* Angele Marinazzo, ''Viaggio in terra di Brindisi. Turismo, storia, arte, folklore'', Ed. Adda, 2000.
* Associazione turisteche "[[Pro loco]]" S. Pangrazie Sal.no, ''San Pancrazio Salentino tra arte e tradizione locale'', La Pulce Editrice.
* Pangrazie Stridi, ''La tradizione popolare in San Pancrazio Salentino'', Edizioni Salentina, Galatine 1995.
 
== Otre pruggette ==
{{interprogetto}}
 
== Collegaminde fore a Uicchipèdie ==
* {{cita web|http://www.brindisiweb.com/provincia/sanpancrazio/|Descrizione e immaggine de San Pangrazie Salendine (sus a Brindisiweb.com)}}
 
{{Provinge de Brinnese}}
{{Salento}}
{{Portale|Puglia}}
 
[[Category:Comune d'a provinge de Brinnese]]
[[Category:Comune d'a Pugghie]]
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