Aiuto:Riformulare un testo
ATTENZIONE:
Quanto segue riguarda in primo luogo le "fonti cartacee" (libri, articoli), ma vale anche per tutte le altre fonti coperte da copyright, compresi i testi di pagine online.
Al momento di passare dalla teoria alla pratica, cominciare cioè a scrivere qualche cosa, molti contributori si trovano disorientati. Anche se hanno mandato a memoria il manuale di stile, sanno che oltre alla forma ci vuole il contenuto, ma non tutti hanno una "cultura enciclopedica" come Pico della Mirandola e possono scrivere senza aiuti una pagina di enciclopedia.
Dei testi di riferimento sono utili
cangeNon bisogna avere falsi pudori: uno (o più) testi sottomano sono utilissimi quando si scrive una voce. Anche solo per dare una ripassata alle date o a come si scrive esattamente questo o quel nome proprio, ci vuole qualche testo di riferimento. Non è necessario che sia uno studio approfonditissimo, basta un libro anche divulgativo, oppure una vecchia enciclopedia a dispense o un sussidiario delle elementari: l'importante è che abbia una minima garanzia di contenere notizie esatte. Avere più di un testo sottomano aiuta a capire se le informazioni sono sicure o se ci sono punti controversi. È talmente ovvio e ben visto avere dei testi di riferimento, che viene addirittura consigliato di citare quanto più possibile, nella bibliografia in fondo alla voce, le "fonti" da cui sono tratte le informazioni. (Vedere: Help:Cita le fonti)
Il problema del copyright
cangeA questo punto, però, l'aspirante contributore avrà già incontrato sul suo cammino numerosi moniti relativi al Copyright (per esempio l'avvertimento: non usare MAI materiale coperto da diritto d'autore (copyright) in mancanza di espressa autorizzazione), e dal momento che facilmente il testo (o i testi) che lo potrebbero aiutare nella stesura della voce saranno sotto copyright, come si potrà attingere ad essi senza infrangere la legge?
In teoria la cosa è relativamente semplice: come viene ricordato in Help:Diritto d'autore, "puoi leggere testi altrui, ma devi riformularli. La conoscenza non è soggetta a diritti d'autore, ma scrivere testi sì".
Parafrasi e rielaborazioni
cangeIl guaio è che per molti non è ben chiaro in che cosa consista la riformulazione di un testo, e non pochi sono tentati di limitarsi a "modificare" il testo cambiando qualche parola con dei sinonimi e modificando ogni tanto qualche frase. Ma questa non è una "rielaborazione". Questa è una "parafrasi", ed è molto vicina ad un'opera derivata, che è sempre sottoposta alle norme sul copyright.
Una rielaborazione accettabile consiste in quello che un tempo nelle scuole si chiamava "riassunto", vale a dire un testo in cui si spiega, con parole proprie, il senso complessivo di un altro testo. Un buon modo di fare un riassunto consiste nel
- leggere bene quello che si vuole riassumere, cercando di capire i concetti contenuti nel testo;
- chiudere il libro
- cercare di riscrivere quello che voleva dire il brano da riassumere.
La chiusura del libro permette di superare la tentazione di "sbirciare" e finire, involontariamente, per riproporre una parafrasi. Certo, richiede un piccolo sforzo di memoria, al quale molti di noi non sono più abituati. Ma dopo un po' di allenamento, vedrete che non sarà più un problema. E poi, ovviamente, a riassunto scritto, nulla vieta di ritornarci sopra col libro aperto e "mettere i puntini sulle i": correggere date e errori nei nomi propri, sistemare qualche dettaglio e via di questo passo. Ma solo "dopo" avere scritto il proprio testo.
In questo modo il contributore potrà dire orgogliosamente di essere lui il creatore del testo e potrà attribuirgli con gioia (e soprattutto in modo legittimo) una licenza GFDL.
Alcuni esempi
cangePer avere un'idea della differenza tra i due procedimenti, possiamo vedere due esempi, a partire da uno stesso testo di base: una parafrasi inaccettabile e, all'estremo opposto, una rielaborazione completa del testo.
PARAFRASI INACCETTABILE
(IT)
«TESTO ORIGINALE:I viaggiatori delle regioni artiche hanno frequente occasione di notare, come lo stato dei ghiacci polari nel principio della state, ed ancor al principio di Luglio, è sempre poco favorevole al progresso dei viaggiatori; la stagione migliore per le esplorazioni è nel mese di Agosto, e Settembre è il mese, in cui l'ingombro dei ghiacci è minimo. Così pure nel Settembre sogliono essere le nostre Alpi più praticabili che in ogni altra epoca. E la ragione ne è chiara; lo scioglimento delle nevi richiede tempo; non basta l'alta temperatura, bisogna che essa continui, ed il suo effetto sarà tanto maggiore, quanto più prolungato.» |
(ROA–TARA)
«PARAFRASI INACCETTABILE: Gli esploratori delle regioni artiche notano, di frequente, come lo stato della calotta polare all'inizio dell'estate, ed ancora ai primi del mese di luglio, sia generalmente sfavorevole al progresso della loro spedizione; la stagione più adatta alle esplorazioni è agosto, e settembre è il periodo in cui l'ostacolo dei ghiacci è minimo. Analogamente anche le nostre Alpi sono maggiormente praticabili nel mese di settembre rispetto ad ogni altro periodo dell'anno. La causa è evidente: lo scioglimento delle nevi è un processo lungo; non è sufficiente una temperatura elevata, è necessario che essa si mantenga costante, con un effetto tanto più significativo, quanto più prolungato nel tempo.» |
(da La vita sul pianeta Marte (1893) di Giovanni Virginio Schiaparelli (testo in pubblico dominio proveniente dal progetto Gutemberg)) |
Come si può vedere, in questa parafrasi la struttura sintattica delle frasi è stata mantenuta identica all'originale, pur utilizzando dei sinonimi o invertendo qua e là l'ordine delle parole (come nella frase con soggetto le Alpi). Di fatto si tratta sempre di Schiaparelli che parla (con un vocabolario aggiornato). Non è stata fatta né una sintesi né una rielaborazione del testo. Forse un programma di confronto automatico tra testi non troverebbe nulla di notevole, ma un professore che si trovasse due frasi così in due compiti in classe non avrebbe dubbi che ci sia stata una copiatura (e si può supporre che lo stesso farebbe un giudice che dovesse giudicare un'eventuale causa per violazione di copyright).
RIELABORAZIONE
(IT)
«TESTO ORIGINALE:I viaggiatori delle regioni artiche hanno frequente occasione di notare, come lo stato dei ghiacci polari nel principio della state, ed ancor al principio di Luglio, è sempre poco favorevole al progresso dei viaggiatori; la stagione migliore per le esplorazioni è nel mese di Agosto, e Settembre è il mese, in cui l'ingombro dei ghiacci è minimo. Così pure nel Settembre sogliono essere le nostre Alpi più praticabili che in ogni altra epoca. E la ragione ne è chiara; lo scioglimento delle nevi richiede tempo; non basta l'alta temperatura, bisogna che essa continui, ed il suo effetto sarà tanto maggiore, quanto più prolungato.» |
(ROA–TARA)
«RIELABORAZIONE: Dai resoconti che possediamo, il periodo migliore per effettuare una spedizione artica - ma anche per una escursione alpina - è verso la fine dell'estate, tra agosto e settembre, quando lo scioglimento delle nevi è al suo massimo e le coltri glaciali si sono ridotte al minimo. Uno scioglimento efficace delle nevi invernali richiede, infatti, una temperatura media elevata che si protragga per un periodo sufficientemente lungo.» |
(da La vita sul pianeta Marte (1893) di Giovanni Virginio Schiaparelli (testo in pubblico dominio proveniente dal progetto Gutemberg)) |
Quella che abbiamo qui è una rielaborazione accettabile. I contenuti sono ancora quelli di Schiaparelli, ma sono stati espressi abbandonando il suo stile narrativo a favore dell'espressione dei concetti del testo originario. Come si può vedere, il testo è anche più sintetico e più "enciclopedico". E una sintesi ancor maggiore (che tuttavia conserva il nucleo dei concetti espressi da Schiaparelli) potrebbe essere: Il momento migliore per una spedizione artica è la fine dell'estate perché lo scioglimento delle nevi invernali richiede una temperatura media mensile elevata, e di conseguenza le condizioni climatiche e ambientali sono più favorevoli in questo periodo.
Voci con terminologia tecnica
cangePrendiamo ad esempio la voce artinite: si tratta di un minerale che ha una formula, proprietà cristallografiche, caratteristiche fisiche presenti in modo identico in centinaia di testi, scritte con gli stessi caratteri. Come si può procedere ad una rielaborazione? Dovendo utilizzare tali termini tecnici, non si può parlare di violazione di copyright. Se l'artinite è, in termine scientifico, un carbonato idrato di magnesio, così deve essere definito anche su Wikipedia. Se la fonte è la seguente:
- L'artinite è un minerale, un carbonato idrato di magnesio. Il nome deriva da Ettore Artini (1866 - 1928), mineralogista italiano e direttore del Museo di Storia Naturale di Milano. Descritta per la prima volta da Luigi Brugnatelli (20 febbraio 1825 - 15 febbraio 1906), mineralogista italiano dell'Università di Pavia, che la trovò nella Val Malenco nel 1902.
occorre in ogni caso effettuare una rielaborazione di tutto il testo non tecnico. Se l'incipit dovrà rimanere lo stesso, la prosecuzione dovrà essere modificata. Ad esempio una discreta rielaborazione potrebbe essere:
- L'artinite è un minerale, un carbonato idrato di magnesio. Individuata nel 1902 in Val Malenco e caratterizzata dal mineralogista dell'università di Pavia Luigi Brugnatelli (20 febbraio 1825 - 15 febbraio 1906), la roccia prende il nome da Ettore Artini (1866 - 1928), suo collega dell'università di Milano.
Che cosa si può e non si può fare con un testo
cangeIn conclusione, quando si prende spunto da un testo per scrivere una voce,
si può (e si deve):
cange- attingere date, nomi, titoli, ecc. (sono tutti dati di fatto, e come tali non soggetti a copyright; solo nel caso il testo consultato presentasse proprie ipotesi diverse da quelle correnti è opportuno e doveroso segnalare bene la fonte);
- attingere anche le altre informazioni che servono per scrivere la voce, ma immagazzinandole prima nella propria testa e poi scrivendole con parole proprie
- sforzarsi di capire "il succo" delle informazioni contenute nella fonte e concentrarsi su quelle nella propria riscrittura: spesso un testo rielaborato bene è più sintetico ed efficace (in una parola, più "enciclopedico") del testo originale
- nel caso in cui un autore (purché "autorevole") dica delle cose in un modo particolarmente azzeccato, che perderebbe molto se fosse semplicemente riassunto, ricordarsi che una citazione letterale esplicita (meglio se evidenziata con il template {{Quote}}) non lede il diritto d'autore. Ovviamente, ci vorrà un po' di criterio nella citazione, che non dovrà essere troppo lunga rispetto al complesso della voce, e andrà accompagnata dalla indicazione precisa della fonte;
NON si può (e non si deve):
cange- riscrivere semplicemente il testo, sostituendo qualche parola con dei sinonimi (anche se si cambiassero TUTTE le parole con dei sinonimi, si lederebbe comunque il copyright. Sarebbe solo più difficile -forse- da "beccare" con strumenti automatici)
- ricopiare il testo ma spostando qualche frase, tagliando qualche pezzo o aggiungendo qualche aggettivo o avverbio
- usare entrambi gli accorgimenti (sostituzioni con sinonimi e leggeri spostamenti di parti del testo, tagli o piccole aggiunte). Anche se in questo caso il "rimaneggiamento" sarebbe ancora più difficile da individuare, si tratterebbe comunque di un'opera derivata. Senza contare che spesso, quando si fanno operazioni del genere, il risultato è molto inferiore all'originale, sia come qualità della lingua italiana sia come equilibrio dei contenuti.
E ricorda: "Tù is megl che uan"
cangeFin qui si è parlato soprattutto di "un" testo di riferimento, perché statisticamente è più facile che un wikipediano alle prime armi non abbia accesso a molto materiale informativo. Vale comunque la pena di ricordare che in ogni caso, anche nel caso di voci brevi e su argomenti non troppo "strani", avere più di una fonte di riferimento può essere molto utile.
Tra i vantaggi di avere due o più fonti:
- sentendo due voci diverse, si dovrebbe avere un'idea più completa e chiara di quello su cui vogliamo scrivere e quindi anche la scrittura risulterà più spontanea e facile (questo, ovviamente, se le due fonti concordano; se sono discordanti, avremo comunque un'idea dei punti su cui ci sono divergenze e che quindi bisognerà trattare con cautela)
- è più difficile cadere nella trappola della parafrasi: se vedo lo stesso argomento trattato da due fonti diverse sarò portato a concentrarmi su quale sia il "succo" delle notizie contenute, e mi orienterò su quello, invece di cominciare a "rimaneggiare" un testo;
- si possono prevenire errori: se Wikipedia è fallibile anche le nostre fonti lo sono. E se mi baso solo su una fonte sbagliata, trasferirò gli errori su WP. Mentre usando più fonti è difficile che tutte le fonti abbiano tutte lo stesso errore. E dal confronto è facile stanare degli errori che altrimenti non ci sogneremmo mai di ricercare. Per fare un esempio, la voce sull'artinite sopra ricordata si basava su di una fonte che conteneva errori di data. Ma chi avrebbe mai pensato che una fonte che si prendeva la briga di fornire particolari così dettagliati fornisse in realtà date sbagliate? È solo grazie al controllo con un'altra fonte che l'errore è stato smascherato e corretto nella voce.
Voci correlate
cange- Help:Aiuto
- Editing in generale in Aiuto:Modifica
- Help:FAQ
- Help:Convenzioni di nomenclatura
- Help:Wikificare
- Il Manuale di stile: Wikipedia:Manuale di stile
- Suggerimenti per contribuire a Wikipedia, avere ispirazioni indicazioni e consigli.